TUTTO QUELLO CHE SO SUL BEN-ESSERE AL LAVORO, L’HO IMPARATO DA “IL PICCOLO PRINCIPE” di Antoine de Saint-Exupéry.

“Buongiorno operatore!”- Disse la Divisa da lavoro.
“Buongiorno, Divisa! Sei molto carina! Possiamo lavorare assieme?” – Chiese l’Operatore.
“Con molto piacere.” – rispose la Divisa
Divisa – “Ma prima ci dobbiamo addomesticare!”
Operatore – “Ma cosa vuol dire addomesticare?”
Divisa – “Vuol dire creare legami. Ora tu sei un operatore uguale a tutti gli altri, ed io sono una qualunque divisa da lavoro. Ma se ci addomestichiamo, io sarò l’unica divisa da lavoro per te, e tu sarai l’unico operatore che mi può indossare. Se ci addomestichiamo, la nostra vita sarà come illuminata, piena di luce, ricca di calore, fatta di ben-essere e di appagamento.”
Operatore: “E Cosa Bisogna fare per addomesticarsi?”

Divisa: – “All’inizio, semplicemente, indossarmi e non dire nulla: le parole possono creare anche malintesi. Sono le azioni quelle che contano, che fanno la differenza. Conta soprattutto ciò che fai, le tue abitudini, il tuo comportamento, soprattutto il tuo comportamento non verbale, il come fai le cose.
Tutto questo parla di te, dei tuoi significati, delle tue scelte, del tuo impegno, dei tuoi valori. Col tempo, passo dopo passo, prendendomi nota di quello che fai e di come lo fai, dandoti il tuo spazio, io mi colorerò di ciò che ha valore per te, di ciò che ti nutre, dei tuoi significati, delle tue intenzioni e motivazioni, del tuo impegno, dei tuoi punti di luce e di ombra, di ciò che parla di te e della tua persona.
Tutto di me sarà legato a te, non più al tuo ruolo, ma proprio solo a Te come Persona, unica e irrepetibile, col tuo modo personale e particolare di indossare il tuo ruolo.
Con me addosso, ti distinguerai dai tuoi colleghi e colleghe, ti farai conoscere e riconoscere per come sei, notare per le tue caratteristiche uniche e irrepetibili, quelle che parlano solo di te, di nessun altro o di nessun’altra. Col tempo diventerò una Divisa Persona-le: i miei colori racconteranno dei tuoi talenti, le mie immagini narreranno i tuoi valori e le mie frasi descriveranno le tue ferite. Col tempo, una volta addomesticata, riuscirò a vestire anche il tuo cuore e ti sentirai proprio bene con me addosso: tutte le volte che mi indosserai, ti sentirai stare bene, così bene come se tu fossi a casa.
Ed io, solo allora, sarò Ad-domesticata: nulla di me sarà a caso, ma tutto di me ti farà sentire a casa, anche solo con un’occhiata.
Con grande entusiasmo l’Operatore disse: -“Addomestichiamoci!”

Diventare “Ad-domesticati” significa trasformare il semplice atto di vestirsi in un’esperienza di benessere e autenticità. Ma come si fa? Cosa serve per farlo? 
Lo raccontano bene l’Operatrice Socio Sanitaria S. e l’Educatrice E., che lavorano entrambe presso il Centro Diurno de “I Melograni”, Forlì.

Ciao sono S. e vi presento la mia divisa “addomesticata”.
L’ho colorata con le tinte che più mi piacciono, e che si associano bene con le mie qualità migliori.
Sono proprio quelle risorse che parlano di me, solo di me, persona unica e irripetibile, diversa dalle altre operatrici e dagli altri operatori, da sempre e in ogni dove.
Si tratta della solarità, del dinamismo e della correttezza.
Ed ecco che parto proprio col giallo, che per me significa solarità, e dipingo tutta la parte superiore della divisa: la solarità, d’altronde, è il mio biglietto da visita!
Il verde, invece, racconta della mia personalità assai dinamica: sempre in movimento, sempre indaffarata, mai ferma!
E termino con il bianco che esprime bene la correttezza che metto nei rapporti con gli altri: mi piace essere corretta, mi fa star bene con me stessa, sento ben-essere dentro di me quando ho la consapevolezza di “fare correttezza”.
Ma non solo, mi piace anche essere riconosciuta in questo modo, essere vista così anche dagli altri, distinguermi per queste miei punti di luce.
E’ ciò che mi fa andare avanti, passo dopo passo, giorno dopo giorno, nonostante le fatiche quotidiane, i problemi da risolvere e le complessità da affrontare in un lavoro di cura come il mio. M’impegno ad essere così, appena posso e appena mi è possibile. Non sempre ci riesco, ma ogni volta che c’è la possibilità, ebbene io ci provo. E tutto questo mi dà una grande soddisfazione, mi appaga nonostante tutto e malgrado tutto,  mi fa sentire in ben-essere.
Mi sento proprio bene quando mi comporto e faccio azioni in linea con queste mie qualità.
Ma la mia divisa parla anche di ciò che m’infastidisce, a volte anche m’irrita proprio tanto, e mi appesantisce come se fossi in una sorta di cattiva digestione.
Si tratta di quando non riesco a migliorarmi, a fare il mio meglio, a superare le mie difficoltà, i miei limiti. Tutto questo sicuramente rappresenta ciò che mi crea sempre del mal-essere, mi dispiace tanto, mi crea disappunto e contrarietà nei confronti del mio operato e della mia professionalità.
Quindi il mio motto è appunto: “Migliorati Sempre!” e, col tempo, a pensarci bene, è diventato come un faro verso il quale dirigermi, la direzione verso la quale andare, l’orientamento da seguire per sentimi il più possibile bene nel mio lavoro.
E, per finire, con la mia divisa addomesticata, vi comunico anche ciò che più desidero al mondo, ciò che più mi anima e mi motiva: è essere ricordata come un’operatrice che “ci ha sempre messo tutto il suo impegno, certamente, ma anche tutto il suo cuore” …..e il suo sorriso! Proprio come ci ricorda il Quokka, che viene considerato l’animale più felice del mondo proprio per il suo sorriso contagioso. Non vi pare?

Ciao, io sono E. ed ecco invece la mia divisa addomesticata, dipinta di arancione, bianco e verde.
Sembrano gli stessi colori scelti dalla mia collega S.: nonostante l’avessimo tinta in tempi diversi, la scelta risulta quasi la medesima: WOW, che sintonia!
Faccio un po’ resistenza a mettere in luce i miei punti di forza, le mie risorse, i miei talenti! Tendo a volermi far conoscere solo da poche persone, peraltro ben selezionate. Ma è per una giusta causa, è per il mio bene, è per il mio ben-essere.
Quindi eccomi qui: io sono soprattutto serietà, responsabilità e consapevolezza.
Sono anche altro, ovviamente, ma soprattutto mi ritengo e mi distinguo per la serietà che metto in tutto quello che faccio, per il rispetto che coltivo nella relazione con gli altri, e per la dignità che nutro nei confronti delle persone di cui mi prendo cura.
La mia divisa parla anche di ciò che mi smuove tanto, di ciò che mi irrita e di ciò che m’infastidisce: è il mio “ demone”, che mi viene a trovare tutte le volte che vengono fatte delle “cose senza un senso pedagogico o metacognitivo”. Ecco perché ci rido sopra, con la battuta da me coniata “Ho messo la testa a posto…ma non ricordo bene dove…..”, alleggerendo così, ciò che io invece sento sempre un po’ pesante da digerire.
Ed infine, con la mia divisa addomesticata, vi dico anche ciò che mi motiva, mi procura piacere e gratificazione, e orienta il mio fare e le mie azioni. A me soddisfa e mi impegno di conseguenza, ad essere ricordata come un’educatrice che sa cosa dice, è sempre sul pezzo, pronta, preparata e professionale, anche a rischio, a volte, di sembrare bacchettona. Se questo mio impegno fosse un animale, sarebbe questo gatto che ho scelto come adatto a rappresentarmi e a rappresentare l’educatrice che cerco sempre di essere. Riuscite a notare la somiglianza?
Insomma, con questa mia divisa addosso, mi sento proprio in ben-essere, proprio quel sentirsi bene come se fossi a casa, comoda e accomodata all’interno delle mie mura domestiche, vista e riconosciuta nei miei significati personali, unici e irripetibili, che parlano solo di me e di me soltanto.
Anche solo guardandola, dandogli un’occhiata sola, la mia divisa addomesticata mi ricorda cosa mi fa sentire soddisfatta, appagata e motivata. A volte, la fatica è veramente significativa, la demotivazione è così profonda e la tentazione di mollare tutto è così forte, che forse dare un’occhiata in più alla mia divisa addomesticata mi aiuta a ricordare cosa rende il mio lavoro, un lavoro che vale la pena fare, e come tale occupazione mi aiuta a sentirmi bene, in ben-essere facendomi sentire l’educatrice che mi aggrada essere, che mi soddisfa tanto e che mi gratifica assai.

Storia tratta dal Progetto “ La Divisa Curata”, a cura della Dott.ssa Cristiana Ricotti, Servizio CAD di Psicologia.
Disegno di Francesco Pizzinelli

Se doveste avere piacere di ricevere dalla psicologa Cristiana Ricotti una restituzione in merito alla vostra “divisa addomesticata”, contattatela all’indirizzo email ricotti@coopcad.it