Una storia di Resilienza: un Vulcano di Rinascita
Era un mattino di fine estate quando il cielo sopra Rocca San Casciano, ancora segnato dalle recenti piogge torrenziali, sembrava rispecchiare l’umore di chi aveva visto il proprio Centro Socio Riabilitativo chiudere per un mese. Di una cosa eravamo certi, questa ondata di acqua e fango, non avrebbe messo in pausa l’annuale programmazione del centro, tutta dedicata al tema dell’Amicizia.
Ma proprio nei momenti di difficoltà, le cose più straordinarie accadono. Il Max Ten, un vivace Centro Socio Riabilitativo che per quest’anno aveva costruito la sua programmazione intorno ai “Quattro elementi – fuoco, terra, aria e acqua” ha aperto le sue porte al gruppo di ospiti e operatori del Conte Camillo. Due percorsi apparentemente distanti, l’amicizia e gli elementi, hanno iniziato così a intrecciarsi in modo inaspettato.
La Scintilla al Monte Busca
Un giorno, durante un momento di condivisione al Max Ten, qualcuno lanciò una proposta: “Perché non andiamo a vedere il vulcano del Monte Busca?” L’idea di visitare il vulcano più piccolo del mondo, simbolo eterno del fuoco, era un richiamo naturale al tema del Max Ten. L’entusiasmo fu collettivo.
Il viaggio al Monte Busca si rivelò un’avventura. Il terreno era ancora umido, le strade difficoltose, ma niente di questo fermò il gruppo. Arrivati, osservando la fiammella perpetua del vulcano, gli ospiti sembravano emozionati: Sabrina “pregava” il fuoco di mandare via l’ansia di Melissa; Manuel si divertiva ad associare alle fiamme somiglianze di animali, cose, ecc…; mentre tutti gli altri erano emozionati nel vedere quel piccolo fenomeno.
Mentre rientravamo dalla gita con il pulmino, al gruppo del CSR Conte Camillo, si accese una scintilla: costruire un vulcano insieme da regalare agli amici del Max Ten, utilizzando materiali di recupero, unendo le mani e i cuori di tutti noi. Fu lì che l’amicizia, e i 4 elementi, iniziarono a fondersi.
Mani che Creano
Il laboratorio iniziato come un piccolo progetto, è presto diventato un’esperienza totalizzante. Bottiglie di plastica, colla vinilica, vecchi giornali quotidiani e cartoni sono stati messi insieme in un turbinio di creatività. Le mani di ognuno hanno trovato un ruolo: Mattia e Manuel, con l’aiuto dell’operatore, hanno dato forma alla cartapesta, Ivaylo e Mirco, con gesti impacciati e sguardi complici, hanno intrecciato le loro energie in un’armonia perfetta, trasformando insieme l’oggetto in un vulcano colorato e pieno di passione, cementando un’intesa che parlava più di mille parole. Infine Serhii, silenziosamente e con gesti precisi ha rifinito minuziosamente il vulcano, attaccando sassolini, piantine, ecc.
Durante il lavoro, non c’era spazio per le differenze: ognuno contribuiva, trovando nell’altro un alleato, un compagno, un amico. Alla fine ci siamo detti: “e adesso? Come possiamo farlo eruttare? Chi potrebbe aiutarci?”….le rotelle nelle nostre teste giravano all’impazzata, fino a farci venire l’idea di contattare l’ITIS (Istituto Tecnico Industriale Statale) di Forlì…chi meglio di loro, in un fornito laboratorio chimico, avrebbe potuto creare la soluzione esplosiva?
L’Eruzione della Speranza
Il grande giorno arrivò. I ragazzi del centro Conte Camillo e del centro Max Ten si recarono all’ITIS per assistere alla “grande eruzione”, accolti dal Preside, dal Vicepreside, da un professore con i suoi alunni e da un’educatrice della scuola. Gli alunni presenti nel laboratorio iniziarono a miscelare i reagenti, fino a far gorgogliare il vulcano: tutti trattennero il fiato. Poi, con un’esplosione di schiuma e colori, l’eruzione simulata riempì il laboratorio di risate e applausi dando vita ad un bellissimo momento di scambio e inclusione.
Un Simbolo che Resta
Al ritorno al Max Ten, il vulcano ha trovato un posto d’onore nella salone principale. Riguardandolo si capisce che è molto più di un progetto artistico: è il simbolo di un incontro tra due percorsi, tra il tema dell’amicizia e quello dei 4 elementi, ma soprattutto della forza che nasce dall’unione, è fatto di mani, di storie, di emozioni.
È il ricordo di un mese difficile, trasformato in un’esplosione di speranza.
Il progetto é stato scritto e sviluppato dall’educatrice Laura Asirelli e dall’operatrice socio sanitaria Mihaela Butnariu del CSR Conte Camillo di Rocca San Casciano.