“Mi ricordo sempre di quella vecchietta che amava cantare con me.
Cantavamo assieme le canzoni italiane del dopoguerra, ma io che vengo dalla Romania non sempre le conoscevo.
Allora sai cosa ho fatto?
A casa, dopo pranzo, nelle mia pausa dal lavoro guardavo la trasmissione su Rai 2, quella di Paolo Limiti, dedicata alla canzone italiana.
E così riuscivo a cantare anch’io assieme a Lei.
La signora era contenta ed io mi sentivo appagata.

Però non sempre è facile prendersi cura degli altri, soprattutto quando ci sono familiari che faticano ad affidarsi e a fidarsi.
Forse si mettono un po’ in competizione con te, forse ti mettono anche alla prova.
Come in quella situazione in cui la figlia non mostrava nei miei confronti particolare entusiasmo e mi appariva un po’ scostante…
Ma io ho continuato a fare il mio lavoro, a prendermi cura della madre come ho imparato, come so fare, come mi hanno insegnato a fare.
Ed è capitato che un giorno le detto qualcosa che non sapeva, su un farmaco che non conosceva.
Sai, in Romania ho conseguito il diploma di chimico e quindi ho potuto rispondere ad un dubbio che mi è stato posto, in merito ad un componente presente nel farmaco.
Da quel giorno lei è cambiata verso di me, è diventata più gentile, forse ha iniziato ad avere fiducia.
E ancora adesso, che non seguo più sua madre, mi manda qualche messaggino di saluto di tanto in tanto.

Amo questo lavoro di OSS: mi appaga e mi soddisfa tanto.
E’ un bel lavoro, mi fa bene e mi fa star bene.
E’ un lavoro importante che ti fa sentire importante.”

Operatrice Socio Sanitaria a Domicilio – Disegno Francesco Pizzinelli

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