“Mi piace molto questo servizio, farei solo questo se potessi. Mi piace il permesso che ti viene dato per poter entrare nella relazione con l’Altro. E’ un permesso che non ti viene dato subito ma, se lavori bene, prima o poi, ti viene accordato.
Solo dopo mesi, il ragazzo con ritiro sociale chiuso a casa da anni, mi ha consentito di entrare in rapporto con Lui, ed Io, con il suo permesso, sono riuscita a portarlo fuori: assieme passeggiamo al parco ed è anche tornato a scuola. Le difficoltà che incontro, le vivo come possibilità di crescita.”
“Anche a me piace molto questo servizio. Quello che la mia collega chiama “permesso”, Io lo chiamo “un entrare in punta di piedi.” E’ un entrare con tanto rispetto per quello che vai a conoscere e vai ad incontrare. E’ un entrare con quella capacità educativa di modulare le proprie risorse per poter dare risposta ai bisogni dell’Altro. E’ un entrare con creatività nel dialogo con l’Altro.
Iniziare a portare fuori il loro cane, per esempio, ha dato inizio al nostro rapporto: quando lo portavo fuori, anche loro hanno cominciato a venire con me, a parlare con me, a stare in relazione con me.
E’ un entrare con quello che hai, e non con quello che dovresti avere. E’ un entrare rassicurante, senza pretese, senza aspettative.
Col tempo, infatti, impari che quello che ti arriva nella relazione con l’Altro, va comunque bene.”
Due testimonianze delle nostre operatrici impiegate nel servizio di Assistenza Domiciliare Educativa.
✏️Disegni di Pizzinelli Francesco
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